Post scriptum (a un discorso non mio)

von Yari Bernasconi 6. August 2016

Forse hai persino ragione: l’Europa

unita non è che un disordine di desideri.

E quindi? Ti sembra davvero abbastanza

per mostrare i tuoi denti bianchi, ridere,

ripetere il sermone del modello svizzero?

Dimenticando di dirci chi sei e da dove vieni

veramente. Dimenticando quello che dà vita

alla vita: l’incerto, l’impuro, l’impossibile.

Se questa è sul serio la tua terra promessa,

puoi tenerla per te. Coltivaci i tuoi sassi.

Nel frattempo, con l’orizzonte in ombra,

tutto il resto nel buio, continuo a credere

che senza un grano di sale e di senape

non siamo nulla.

 

Das Netzwerk «Kunst+Politik» hat zwanzig Schweizer Autorinnen und Autoren angefragt, einen Text zu verfassen zum Thema «Nach Europa». Journal B veröffentlichte seit dem 28.7. täglich einen der Texte. Das Gedicht von Yari Bernasconi heute macht den Abschluss. Erschienen sind «Der Trost, der bleibt» von Jürg Halter, «Vielleicht ist Selma schön» von Julia Weber, «Die mit der weiten Sicht» von Ulrike Ulrich, «als ich in europa war» von Katja Brunner, «Ewiges Europa» von Georg Kreis, «Europapa» von Donat Blum, «Nach Europa» von Franz Hohler, «abgesang europa» von Raphael Urweider und «Je suis un populiste» von Daniel de Roulet. Sämtliche Texte können auch auf der Website www.marignano.ch nachgelesen werden.